Dal 12 al 14 Maggio, nella settimana dell’Eurovision Song Contest, Edicola 51 apre al pubblico con una doppia proposta:
Con la curatela di Bibibus Events, le diverse concezioni del tempo interpretate da un collettivo di artisti afferenti a diverse discipline. Non solo arti figurative, ma anche stimolazioni uditive, olfattive, appositamente realizzate, per un approccio al tema mirato a stimolare tutti i cinque sensi.
Venerdì 13 maggio, alle ore 18, il noto programma TV in onda su Classica HD (Sky, canale 136), condotto da Piero Maranghi e Leonardo Piccinini, e con la partecipazione straordinaria di Marco Castelnuovo, direttore di Corriere Torino, sarà realizzato “live” dai locali di Edicola 51, per una serata certamente all’insegna di arte e cultura, ma senza dimenticare che sarà trasmessa di Venerdì 13 :)
Edicola 51 è uno spazio dall’identità dinamica in cui le arti visive si mescolano con altri linguaggi come la performance, la musica, la letteratura, il teatro, la danza in un unico flusso artistico.
Un laboratorio concepito come crocevia di linguaggi, di avvenimenti e visioni capaci di rivelare nuovi orizzonti di sperimentazione e ricerca.
Le edicole, nelle città come nei borghi, sono state un formidabile strumento di divulgazione culturale. Il chiosco diffuso ha garantito che intellettuali come Umberto Eco su "Linus" o Fruttero e Lucentini con "Urania" fossero conosciuti a ogni livello. Che il professor Pernigotti svelasse agli Italiani i misteri dei geroglifici egizi su “Archeo”. Che il grande illustratore della Domenica del Corriere, Andrea Beltrame, riuscisse, nelle parole di Dino Buzzati: “a far arrivare, attraverso le immagini da lui create, i grandi e piccoli avvenimenti del mondo nelle sperdute case di campagna, in cima alle solitarie valli, nelle case umili, procurando una valanga di notizie e conoscenze a generazioni di italiani che altrimenti è probabile non ne avrebbero saputo nulla o quasi”.
Ma oggi il chiosco è passato di moda, dinosauro sperduto fra media digitali, streaming e smartphone. Una "specie" così vecchia da poter addirittura diventare... avveniristica! Perché se ad una buona idea muore l’involucro, ne sopravvive l’anima, ridisegnandosi e riaprendosi a nuova vita in un diverso contesto.
Un’edicola “nuova”, dunque, che non sopravvive al chiosco con le stesse fattezze, ma incarnandone gli ideali di luogo caratterizzato da una distribuzione artistico culturale trasversale, periodica, diffusa sul territorio e capace di generare incontro e confronto, aggregazione e discussione. Una zona franca capace di far vivere le opere d’arte anche fuori dai musei, così come la “vecchia” seppe fare con i libri dalle biblioteche, liberandole dai gioghi interpretative e abbattendo quella solennità che attorno ad esse è stata costruita.
Un’edicola, infine, che non sia mero tramite di produzioni altrui, ma che si faccia essa stessa luogo fisico di produzione, di costruzione artistica e culturale così da rendere immediatamente accessibili il diritto alla bellezza e alla cultura che, in definitiva, sono il patrimonio più prezioso della nostra specie.